Dieci tappe per attraversare ROBOT16 dentro la visione di Dream On: un percorso curatoriale che unisce luoghi, corpi e suoni in un unico rito collettivo. La sedicesima edizione del festival evidenzia 10 momenti onirici – altrettanti act e performance – in cui i contorni del festival si fanno più nitidi e visionari. Questa pagina è pensata come guida editoriale e pratica: ogni Dream offre una chiave di lettura poetica e le coordinate per orientarsi nel festival. Un invito a percorrere ROBOT16 come un unico organismo in metamorfosi – un sogno ad occhi aperti condiviso.
Dream 01 — Soglia
“Giocare a un gioco in cui le regole continuano a cambiare.” — Ursula K. Le Guin.
Chiara Zaccaria (live) – Parco archeologico di Kainua, Marzabotto — h19.00.
Nel crepuscolo etrusco la materia vibra e le regole si sciolgono: il primo respiro del festival insegna a disimparare. Il paesaggio ascolta; l’elettronica diventa pietra sonora che apre il varco.
Dream 02 — Sentiero
“Il tempo non è una linea, ma un sentiero che si apre mentre lo si percorre.” — Karen Barad.
Murcof (live) – Parco archeologico di Kainua, Marzabotto — h20.30.
Una topografia di armoniche piega la cronologia. Non si va “avanti”: si devia. Ogni grana sonora è un passo che rende visibile il cammino.
Dream 03 — Respiro
“Nel principio c’era il silenzio. Da quel silenzio antico, qualcosa ha cominciato a vibrare.” – ROBOT16 Manifesto
Antonina Nowacka, Riccardo La Foresta & Renato Grieco — trio premiere – Palazzo Re Enzo.
Fiato, percussione, corda: tre sorgenti rifondano l’origine. Barocco sussurrato, drone e improvvisazione diventano un’unica colonna d’aria. Il silenzio non precede la musica: la genera.
Dream 04 — Visione
“Ogni suono è un sogno incarnato.” – ROBOT16 Manifesto
Sarah Davachi presents Double Reeds (solo organ with film by Dicky Bahto) – Pop Up Cinema Medica 4K — h20.00.
L’organo è cinema lentissimo: la luce scorre negli accordi, i fotogrammi si fanno risonanza. Contemplazione in diapason minore.
Dream 05 — Frequenza
“Sogniamo, sogniamo insieme, ad alta frequenza.” – ROBOT16 Manifesto
Félicia Atkinson (live) – Oratorio di San Filippo Neri — h19.00.
Parola-infrasuono, oggetti parlanti, micro-rumori. La poesia concreta attiva recettori: non si interpreta, si vibra.
Dream 06 — Rituale
“La musica come rivelazione e lingua rituale.” – ROBOT16 Manifesto
Hatis Noit (live) – Oratorio di San Filippo Neri — h21.00.
La voce si moltiplica in cori immaginari. Un rito senza folclore: melodia come incisione sul tempo, corpo come soglia.
Dream 07 — Materia
“Il suono che si sprigiona è materia viva: si deforma, muta, respira con noi.”
Alessandro Cortini AV (live) – DumBO, Binario Centrale — h21.30.
Circuiti come organi, luce come respiro. Il synth scolpisce paesaggi plastici: il basso è geologia emotiva, il video una colata lavica.
Dream 08 — Abisso
“Ogni essere umano è un abisso: ci viene incontro, ci guarda, e si ritrae.” — Clarice Lispector.
Lucy Railton presents Blue Veil (live) – Oratorio di San Filippo Neri — h17.00.
Arco ed elettronica fendono il velo. L’abisso non è vuoto: è dettaglio estremo, attrito del crine, ombra del suono.
Dream 09 — Radici
“Ritroviamo il ritmo originario: quello del battito, del respiro, dell’attesa fertile.” – ROBOT16 Manifesto
Lino Capra Vaccina & Mai Mai Mai (live) – Oratorio di San Filippo Neri — h19.00.
Tamburi lenti, armonici antichi, elettronica come brace. Tradizione non come peso ma come spinta: memoria che vibra nel presente.
Dream 10 — Trasfigurazione
“L’uomo è investito nelle cose e le cose sono investite in lui.” — Maurice Merleau-Ponty.
Rival Consoles (live) – DumBO, Binario Centrale — h23.20.
Ultima porta. La melodia diventa materia mobile, il ritmo un vento contrario. Si esce diversi: il sogno resta negli oggetti, negli spazi, nelle relazioni che suonano con noi.